Siamo stati a Franciacorta, in occasione della finale della ROK Cup Italia del 18 Settembre, per avere un riscontro in pista in merito alla futura categoria OK-N. (M. Boscariol)
Ecco cosa ne pensano i responsabili di molti dei maggiori team di una categoria “target” della futura OK-N, ovvero il monomarca ROK.
Emilio Zanpaolo (GPZ International Racing Team)
«Per ora il kart vive di monomarca. Questa è una categoria nuova e bisogna vedere come viene presa dal pubblico. Noi stiamo cercando di spingerla il più possibile. Di sicuro è una bella idea e il progetto di ACI mi sembra stia andando nella giusta direzione per fronteggiare i monomarca. Io penso che la OK-N Junior sia una categoria propedeutica, ottima per i ragazzini che passano dalla Mini alla Junior. Un suggerimento però: per il momento si sta pensando alla OK-N solo nel Campionato Italiano. Invece è importante che tornino i Campionati Regionali, includendo questa nuova categoria. Chi fa il regionale può fare il Campionato Italiano. Si deve partire dal basso verso l’alto! Il regionale è la base per riformare il karting italiano. Noi a dicembre vorremmo già far provare i nuovi motori OK-N ai nostri clienti. Attenzione però. L’idea non deve essere quella di ‘rubare’ piloti alla ROK o alla IAME X30, ma di creare una categoria così valida che la gente sia invogliata ad iniziare direttamente da lì. Ovviamente i costi e la gestione sono i fattori chiave per il successo di una categoria».
Mirko Sguerzoni (Intrepid)
«Bisogna creare qualcosa che traini più piloti a livello internazionale. Il bacino di ricambio, soprattutto italiano, sta diventando risicato e servono categorie propedeutiche dopo la Mini, in particolare per capire se i ragazzini hanno la stoffa per continuare verso il professionismo. Sulla Coppa del Mondo non sono d’accordissimo di limitare i costi anche in quell’occasione, essendo su prova unica ed essendo un titolo ambito dai costruttori. Ad ogni modo la formula monomarca non sta funzionando, soprattutto per i costi, dunque ben vengano iniziative come quelle della OK-N».
Antonio Pacchioni (P Competition)
«Certamente, essendo una novità, non sappiamo ancora bene cosa faremo. Bisogna vedere i nostri clienti cosa diranno. Essendo noi legati alla ROK per ora siamo ancora legati al mondo del monomarca. Quindi per noi è presto per arrivare a una scelta. Tutto si baserà sul passaparola, esattamente come è successo per la ROK o per la IAME X30. Ci vuole tempo per fronteggiare delle categorie consolidate!».
Michele Zampieri (CKR)
«Vedo un motore molto più semplice che mi fa ricordare la vecchia categoria classe 100. Se ci sono i regolamenti giusti si può assistere ad una rinascita della categoria a Presa diretta. Le soluzioni tecniche sono giuste, soprattutto se si decide sul carburatore a membrana, per cui meglio di così non si può. Non credo che siano 1000 giri di motore che faranno la differenza sul prezzo di una stagione, ma la semplicità del tipo di motore. Secondo me però la cosa non è ancora così pubblica. ACI sta andando nella giusta direzione e noi saremmo felici di partecipare al Campionato Italiano con la OK-N. Prima di pensare però alla Coppa del Mondo, bisogna ritornare a pensare ai Campionati Regionali e a farli rinascere. Purtroppo i monomarca hanno tolto visibilità e importanza ai regionali e questo non va bene».
Cristopher Zani (BRM)
«Una bella idea. I costi con la OK/OKJ sono diventati esorbitanti e di fatto sono diventate solo categorie internazionali. Questa nuova categoria potrebbe garantire costi contenuti e diventare accessibile a più persone a livello nazionale, anche per semplice divertimento. Io però punterei per questa categoria ad organizzare gare che si svolgano nell’arco ufficiale di una giornata e non di due giornate con le qualifiche di sabato. Questo ridurrebbe già di più i costi!».
Marco Marino (M2 Racing)
«C’è ancora un po’ di buio sulla categoria. L’idea sicuramente è buona, ma mi sembra che siamo un po’ in ritardo per la futura stagione. Dal basso molti kartisti non sanno nemmeno di questa iniziativa e il rischio è un affollamento di categorie che si sommano ai monomarca. Ad ogni modo l’idea è giusta, bisogna fronteggiare il predominio dei monomarca e riportare i piloti tutti in una categoria, esattamente com’era quando c’era la 100 Junior e la 100 ICA. Il consiglio che posso dare è di progettare un motore che garantisca una prestazione uguale per tutti e dai costi contenuti».
Matteo Zanchi (Zanchi Motorsport)
«All’inizio farà fatica a partire. Noi team possiamo spingerla, ma ci serve il supporto dell’ACI per farla ‘ingranare’. Per supporto intendo un aiuto economico sulle motorizzazioni. I monomarca sono abbastanza solidi e con questa categoria si ripartirebbe da zero. Perché un team dovrebbe ripartire da zero? Senza un supporto, anche economico, non è possibile. Comprare da zero tutto il materiale nuovo è un investimento apparentemente senza vantaggio per un team, per ora. E penso che anche i miei colleghi degli altri team la pensino allo stesso modo».
Matteo Mazzucchelli (2M)
«Forse è la volta buona per tornare alle vecchie categorie e al vecchio Campionato Italiano che era composto da Mini, KF3, KF2 e KZ. Con tutti questi monomarca si è perso il senso delle categorie nazionali/internazionali. Per ora non ho ancora visto questi motori in pista, ma l’importante è che si faccia il possibile per contenere i costi. Il livello attuale del karting è insostenibile per una famiglia normale. Se si riesce a limitare l’uso delle gomme, si garantiscono molti litri per un motore e le iscrizioni costano meno di adesso, la gente sarebbe invogliata a partecipare alla OK-N. Per ora però la categoria non è molto pubblicizzata fuori dagli addetti ai lavori. Se chiedi a un pilota qui in giro molto probabilmente non sa nemmeno di questa novità. Bisognerà vedere i costi effettivi a gara, in modo da confrontare i prezzi rispetto alla IAME X30 o alla ROK. L’idea della Coppa del Mondo con i migliori per ogni nazione è un ottimo format. Mi auguro che questa categoria possa ripopolare i Regionali e il Campionato Italiano (che sta in piedi per la Mini e la KZ). La ROK e la X30 non sono categorie nazionali, dunque stona un po’ vederle in una gara di quei livelli».
Andrea Malagoni (MLG Racing)
«Io vengo dalla scuola della vecchia 100, quindi sono favorevole che riprenda piede questa idea di karting. Io porterei tutti i piloti della X30 e della ROK a fare la OK-N, ma nessuno per ora è propenso a farlo. Sicuramente è un’incertezza prodotta dall’investimento iniziale. Sono anni che si fanno la ROK e la X30 e i team e i preparatori sono pieni di materiale in casa. Per ora non ho visto molto interesse da parte dei team di investire in questa direzione. Poi bisognerà vedere che tipo di gomme si utilizzeranno e i costi effettivi del motore. A me piacerebbe che partisse la categoria, io già e due-tre mesi che la pubblicizzo ai miei piloti, ma per ora tutti pensano solo all’X30 o alla ROK. Il kart è un mondo chiuso e si fa fatica a introdurre delle novità. Ad ogni modo la strada dell’OK-N è quella giusta poiché i monomarca ormai costano quanto una stagione in OKJ. Il mio unico dubbio è che anche nell’OK-N nel corso degli anni ci sarà uno sviluppo dei motori. Ecco, per me l’importante è che i motori rimangano fissi nel corso degli anni. Sennò bisogna pagare anche i preparatori e i costi non si abbasseranno mai. Anche i miei colleghi di altri team la pensano in questo modo. Ad ogni modo mi auguro che la categoria possa avere successo. Di sicuro sono motori più semplici di quelli del momomarca con motorini, cablaggi, batterie, etc. Ovviamente ci sono pro e contro, come per esempio il fatto che se esci di strada con un monomarca rientrare in gara è più semplice. Però io sono per un ritorno al kart originale come una volta, limitando anche i pesi che sono diventati eccessivamente alti a scapito della sicurezza. Se si vuole limitare la velocità bisogna agire sui motori, non sul mettere le zavorre. Basta pensare che i Mini di adesso fanno tempi sul giro vicini ai vecchi 100 FA».
Emilio Zanpaolo (GPZ International Racing Team)
«Per ora il kart vive di monomarca. Questa è una categoria nuova e bisogna vedere come viene presa dal pubblico. Noi stiamo cercando di spingerla il più possibile. Di sicuro è una bella idea e il progetto di ACI mi sembra stia andando nella giusta direzione per fronteggiare i monomarca. Io penso che la OK-N Junior sia una categoria propedeutica, ottima per i ragazzini che passano dalla Mini alla Junior. Un suggerimento però: per il momento si sta pensando alla OK-N solo nel Campionato Italiano. Invece è importante che tornino i Campionati Regionali, includendo questa nuova categoria. Chi fa il regionale può fare il Campionato Italiano. Si deve partire dal basso verso l’alto! Il regionale è la base per riformare il karting italiano. Noi a dicembre vorremmo già far provare i nuovi motori OK-N ai nostri clienti. Attenzione però. L’idea non deve essere quella di ‘rubare’ piloti alla ROK o alla IAME X30, ma di creare una categoria così valida che la gente sia invogliata ad iniziare direttamente da lì. Ovviamente i costi e la gestione sono i fattori chiave per il successo di una categoria».
Mirko Sguerzoni (Intrepid)
«Bisogna creare qualcosa che traini più piloti a livello internazionale. Il bacino di ricambio, soprattutto italiano, sta diventando risicato e servono categorie propedeutiche dopo la Mini, in particolare per capire se i ragazzini hanno la stoffa per continuare verso il professionismo. Sulla Coppa del Mondo non sono d’accordissimo di limitare i costi anche in quell’occasione, essendo su prova unica ed essendo un titolo ambito dai costruttori. Ad ogni modo la formula monomarca non sta funzionando, soprattutto per i costi, dunque ben vengano iniziative come quelle della OK-N».
Antonio Pacchioni (P Competition)
«Certamente, essendo una novità, non sappiamo ancora bene cosa faremo. Bisogna vedere i nostri clienti cosa diranno. Essendo noi legati alla ROK per ora siamo ancora legati al mondo del monomarca. Quindi per noi è presto per arrivare a una scelta. Tutto si baserà sul passaparola, esattamente come è successo per la ROK o per la IAME X30. Ci vuole tempo per fronteggiare delle categorie consolidate!».
Michele Zampieri (CKR)
«Vedo un motore molto più semplice che mi fa ricordare la vecchia categoria classe 100. Se ci sono i regolamenti giusti si può assistere ad una rinascita della categoria a Presa diretta. Le soluzioni tecniche sono giuste, soprattutto se si decide sul carburatore a membrana, per cui meglio di così non si può. Non credo che siano 1000 giri di motore che faranno la differenza sul prezzo di una stagione, ma la semplicità del tipo di motore. Secondo me però la cosa non è ancora così pubblica. ACI sta andando nella giusta direzione e noi saremmo felici di partecipare al Campionato Italiano con la OK-N. Prima di pensare però alla Coppa del Mondo, bisogna ritornare a pensare ai Campionati Regionali e a farli rinascere. Purtroppo i monomarca hanno tolto visibilità e importanza ai regionali e questo non va bene».
Cristopher Zani (BRM)
«Una bella idea. I costi con la OK/OKJ sono diventati esorbitanti e di fatto sono diventate solo categorie internazionali. Questa nuova categoria potrebbe garantire costi contenuti e diventare accessibile a più persone a livello nazionale, anche per semplice divertimento. Io però punterei per questa categoria ad organizzare gare che si svolgano nell’arco ufficiale di una giornata e non di due giornate con le qualifiche di sabato. Questo ridurrebbe già di più i costi!».
Marco Marino (M2 Racing)
«C’è ancora un po’ di buio sulla categoria. L’idea sicuramente è buona, ma mi sembra che siamo un po’ in ritardo per la futura stagione. Dal basso molti kartisti non sanno nemmeno di questa iniziativa e il rischio è un affollamento di categorie che si sommano ai monomarca. Ad ogni modo l’idea è giusta, bisogna fronteggiare il predominio dei monomarca e riportare i piloti tutti in una categoria, esattamente com’era quando c’era la 100 Junior e la 100 ICA. Il consiglio che posso dare è di progettare un motore che garantisca una prestazione uguale per tutti e dai costi contenuti».
Matteo Zanchi (Zanchi Motorsport)
«All’inizio farà fatica a partire. Noi team possiamo spingerla, ma ci serve il supporto dell’ACI per farla ‘ingranare’. Per supporto intendo un aiuto economico sulle motorizzazioni. I monomarca sono abbastanza solidi e con questa categoria si ripartirebbe da zero. Perché un team dovrebbe ripartire da zero? Senza un supporto, anche economico, non è possibile. Comprare da zero tutto il materiale nuovo è un investimento apparentemente senza vantaggio per un team, per ora. E penso che anche i miei colleghi degli altri team la pensino allo stesso modo».
Matteo Mazzucchelli (2M)
«Forse è la volta buona per tornare alle vecchie categorie e al vecchio Campionato Italiano che era composto da Mini, KF3, KF2 e KZ. Con tutti questi monomarca si è perso il senso delle categorie nazionali/internazionali. Per ora non ho ancora visto questi motori in pista, ma l’importante è che si faccia il possibile per contenere i costi. Il livello attuale del karting è insostenibile per una famiglia normale. Se si riesce a limitare l’uso delle gomme, si garantiscono molti litri per un motore e le iscrizioni costano meno di adesso, la gente sarebbe invogliata a partecipare alla OK-N. Per ora però la categoria non è molto pubblicizzata fuori dagli addetti ai lavori. Se chiedi a un pilota qui in giro molto probabilmente non sa nemmeno di questa novità. Bisognerà vedere i costi effettivi a gara, in modo da confrontare i prezzi rispetto alla IAME X30 o alla ROK. L’idea della Coppa del Mondo con i migliori per ogni nazione è un ottimo format. Mi auguro che questa categoria possa ripopolare i Regionali e il Campionato Italiano (che sta in piedi per la Mini e la KZ). La ROK e la X30 non sono categorie nazionali, dunque stona un po’ vederle in una gara di quei livelli».
Andrea Malagoni (MLG Racing)
«Io vengo dalla scuola della vecchia 100, quindi sono favorevole che riprenda piede questa idea di karting. Io porterei tutti i piloti della X30 e della ROK a fare la OK-N, ma nessuno per ora è propenso a farlo. Sicuramente è un’incertezza prodotta dall’investimento iniziale. Sono anni che si fanno la ROK e la X30 e i team e i preparatori sono pieni di materiale in casa. Per ora non ho visto molto interesse da parte dei team di investire in questa direzione. Poi bisognerà vedere che tipo di gomme si utilizzeranno e i costi effettivi del motore. A me piacerebbe che partisse la categoria, io già e due-tre mesi che la pubblicizzo ai miei piloti, ma per ora tutti pensano solo all’X30 o alla ROK. Il kart è un mondo chiuso e si fa fatica a introdurre delle novità. Ad ogni modo la strada dell’OK-N è quella giusta poiché i monomarca ormai costano quanto una stagione in OKJ. Il mio unico dubbio è che anche nell’OK-N nel corso degli anni ci sarà uno sviluppo dei motori. Ecco, per me l’importante è che i motori rimangano fissi nel corso degli anni. Sennò bisogna pagare anche i preparatori e i costi non si abbasseranno mai. Anche i miei colleghi di altri team la pensano in questo modo. Ad ogni modo mi auguro che la categoria possa avere successo. Di sicuro sono motori più semplici di quelli del momomarca con motorini, cablaggi, batterie, etc. Ovviamente ci sono pro e contro, come per esempio il fatto che se esci di strada con un monomarca rientrare in gara è più semplice. Però io sono per un ritorno al kart originale come una volta, limitando anche i pesi che sono diventati eccessivamente alti a scapito della sicurezza. Se si vuole limitare la velocità bisogna agire sui motori, non sul mettere le zavorre. Basta pensare che i Mini di adesso fanno tempi sul giro vicini ai vecchi 100 FA».