Anche grazie all’aiuto dell'inossidabile Fernando Morandi (responsabile Ufficio Stampa di ACI Karting) siamo riusciti a ripercorrere alcuni tratti salienti di questa storica manifestazione e proporre qualche considerazione sul suo stato di salute.
Era il 1972 quando alla Pista Rossa di Milano la Lombardia conquistava la sua prima delle otto vittorie nella Coppa delle Regioni, ora Campionato Italiano per Squadre Regionali. L'eevento si è disputato quasi senza interruzioni (ricordiamo quella del 1974, il biennio 76-77 e 79-80, il biennio 97-98) fino allo stop tra il 2012 e il 2017, senza contare il fermo per Covid del 2020. Quest’anno a Corridonia, alla 37esima edizione del trofeo che di norma chiude la stagione italiana di karting agonistico, ha vinto il Lazio, seguito da Puglia e Abruzzo. Erano 12 le squadre iscritte con un parco piloti di 120 iscritti, esattamente come la prima edizione di Milano.
Questa manifestazione ha visto correre i piloti su mitiche piste come quella di S.Pancrazio di Parma (ben quattro volte: 1973/1983/1987/1990), Pomposa, Jesolo, Pista d’Oro di Roma, Fano, Val Vibrata, risvegliando sentimenti campanilistici che piaccia o meno sono anche il motore di questo sport (la lotta tra la compagine lombarda e quella laziale ha caratterizzato questo appuntamento fin dalla primissima edizione!).
I piloti di quegli anni? Patrese, Giannini, Mazzotti, Zanotti, Battista, Mombelli, Mazzola, Cantoni, Beggio, Benetti, Colciago, Orlandi, Tornieri, Modena, Guerrini, Pirro, Gardelli e chi più ne ha più ne metta. Non crediate che tutti gli sport motoristici abbiamo una manifestazione del genere all’interno del loro calendario! Poi diciamocelo, il bello di questa gara festosa è anche il fatto che non sia così “dispendiosa” (e pensare che nella quarta edizione il montepremi superava i 14 milioni di vecchie lire)! Nell’edizione del 1984 di Cervia il numero di iscritti raggiunse quota 228 piloti, tra i quali ricordiamo tra i partecipanti Wilson, Haase, Mazzola, Tarquini e Gilardi.
Non possiamo non ricordare al pubblico più giovane che ci legge come questa gara raggiunse livelli agonistici stellari con la presenza di piloti come Trulli, Fisichella, Piccini e Beggio, anche perché in passato la scelta dei piloti non avveniva in base alla classifica dei campionati regionali, ma ogni regione sceglieva il pilota di punta, quello più forte che si era distinto anche a livello internazionale. In altre parole i migliori piloti regionali non erano per forza i migliori piloti del Regionale.
Quello che possiamo osservare e affermare è che la direzione data da Raffaele Giammaria ad ACI Karting prevede tra le altre cose una volontà di rilancio di questo trofeo, un poco dimenticato forse negli ultimi anni proprio per la crisi che attanaglia la maggior parte dei campionati regionali. Crisi forse che dipende anche dal fatto che le nuove generazioni (piloti e genitori) non sono più così attratti di correre e fare gavetta in questi campionati, puntando tutto subito sui più accattivanti campionati italiani e sui trofei di marca. Ma senza un buon campionato regionale qualsiasi progetto di ravvivare il vivaio e avviare nuove categorie (OKN in primis) rischia di andare a farsi friggere prima ancora di aver versato l’olio in padella.
Questa manifestazione ha visto correre i piloti su mitiche piste come quella di S.Pancrazio di Parma (ben quattro volte: 1973/1983/1987/1990), Pomposa, Jesolo, Pista d’Oro di Roma, Fano, Val Vibrata, risvegliando sentimenti campanilistici che piaccia o meno sono anche il motore di questo sport (la lotta tra la compagine lombarda e quella laziale ha caratterizzato questo appuntamento fin dalla primissima edizione!).
I piloti di quegli anni? Patrese, Giannini, Mazzotti, Zanotti, Battista, Mombelli, Mazzola, Cantoni, Beggio, Benetti, Colciago, Orlandi, Tornieri, Modena, Guerrini, Pirro, Gardelli e chi più ne ha più ne metta. Non crediate che tutti gli sport motoristici abbiamo una manifestazione del genere all’interno del loro calendario! Poi diciamocelo, il bello di questa gara festosa è anche il fatto che non sia così “dispendiosa” (e pensare che nella quarta edizione il montepremi superava i 14 milioni di vecchie lire)! Nell’edizione del 1984 di Cervia il numero di iscritti raggiunse quota 228 piloti, tra i quali ricordiamo tra i partecipanti Wilson, Haase, Mazzola, Tarquini e Gilardi.
Non possiamo non ricordare al pubblico più giovane che ci legge come questa gara raggiunse livelli agonistici stellari con la presenza di piloti come Trulli, Fisichella, Piccini e Beggio, anche perché in passato la scelta dei piloti non avveniva in base alla classifica dei campionati regionali, ma ogni regione sceglieva il pilota di punta, quello più forte che si era distinto anche a livello internazionale. In altre parole i migliori piloti regionali non erano per forza i migliori piloti del Regionale.
Quello che possiamo osservare e affermare è che la direzione data da Raffaele Giammaria ad ACI Karting prevede tra le altre cose una volontà di rilancio di questo trofeo, un poco dimenticato forse negli ultimi anni proprio per la crisi che attanaglia la maggior parte dei campionati regionali. Crisi forse che dipende anche dal fatto che le nuove generazioni (piloti e genitori) non sono più così attratti di correre e fare gavetta in questi campionati, puntando tutto subito sui più accattivanti campionati italiani e sui trofei di marca. Ma senza un buon campionato regionale qualsiasi progetto di ravvivare il vivaio e avviare nuove categorie (OKN in primis) rischia di andare a farsi friggere prima ancora di aver versato l’olio in padella.