I molti piloti di F1 e non solo che hanno cominciato e corso con Rotax

- Editoriale
Il Trofeo incentrato sul Rotax Max 125 raffreddato a liquido ha fatto nascere e diffuso – da oltre 25 anni - la filosofia del monomarca ovvero:"competizione a parità di mezzi". Nella storia della sua formula convivono amatori, domenicali e Campioni del Mondo di F1 (f.m.)

Di Kart e Motorsport monomarca non si smetterà mai forse di parlare: da un lato perché i monomarca rappresentano, perlomeno sulla carta, il punto zero di ogni competizione motoristica ovvero “chi vince qui è veramente il migliore, perché conta solo la guida”, dall’altro perché la deriva di molte di queste gare e Trofei vari è che comunque i mezzi sono pari solo nei regolamenti, perché la pista spesso racconta storie diverse.

Il Rotax Max Challenge ha mantenuto nel corso degli anni molte delle caratteristiche che ne hanno sancito il successo quando era un’assoluta novità, sia nelle sue varie edizioni nazionali in tutto il Mondo che, in maniera assoluta, nell’ambito delle Finali Internazionali dove addirittura l’equità dei mezzi fra loro è garantita dal costruttore stesso che fornisce i mezzi in prima persona a tutti i partecipanti. 

Ciò fa sì che la sua storia abbia permesso a piloti molto dotati di farsi notare da quasi subito, alcuni dei quali sono poi approdati a categorie professionistiche del karting, alle corse in monoposto e in alcuni casi al massimo traguardo di ogni pilota, la Formula 1. Da Max Verstappen, che in questo Trofeo mosse i primi passi e vinse praticamente tutto quanto si potesse vincere,  prima di passare alle categorie FIA nel 2009 o lo stesso fresco vincitore del suo primo GP George Russell, che dalle prime gare in Rotax mise in luce il suo talento o ancora Lando Norris (vincitore in patria di molte gare sui Rotax Mini), Guanyu Zhou che giunto in Europa dalla Cina si è cimentato in UK con i motori Austriaci vincendo e mettendosi in mostra tra i più quotati coetanei Europei fino a vincere un Euro Challenge nel 2013 (Junior) o il bi-Campione del Mondo De Vries che prima che nei Mondiali FIA aveva vinto parecchio nelle gare Rotax. 

Nel lungo elenco di piloti approdati al professionismo che hanno mosso i primi passi con Rotax anche Juri Vips, che ricordiamo come vincitore nella Finale bagnata di Valencia nel 2014 o piloti che pur cominciando in non giovanissima età (provate voi a cominciare a 13 anni in un mondo dove tutti iniziano a 5...) come Nicholas Latifi, dimostrarono di avere della stoffa al volante così da intraprendere un percorso di crescita nel Motorsport. 

L’approdo al professionismo e alla Formula 1 poi lo sappiamo, si basa essenzialmente su quanto famiglia, sponsor e altro possono apportare al percorso verso la massima Formula, non c’è solo il talento purtroppo in gioco. Detto ciò però quella di Rotax è da sempre stata la piattaforma racing che ha garantito a piloti di ogni estrazione di potersi cimentare e anche nei casi in cui “grossi nomi” del karting sono riusciti a prendere parte a gare del Trofeo o alle Finali (ci viene in mente una gara dell’Euro Trophy nel 2013 disputata in Italia, a Castelletto di Branduzzo) dove lo squadrone CRG arrivò con Lennox, Tiene e Verstappen, allora punte di diamante nelle gare FIA ma non fece il vuoto e anzi, non vinse nemmeno le gare a mani basse come si sarebbe potuto pensare, o ancora, il Campione del Mondo OK Callum Bradshaw che nelle Finali dello scorso anno in Bahrein “prende paga” da una ragazza, la bravissima Tereza Babickova  – risultato poi cambiato da decisioni post-gara ma che di per sé esprime ancora una volta la bontà di questa serie.

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https://www.rotax-kart.com/rmc-grand-finals

 

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