Si sarebbe dovuta tenere a Dortmund, dopo i parecchi anni trascorsi a Offenbach, la prima edizione post-Covid della storica rassegna dedicata al karting. Un numero di adesioni non all’altezza delle aspettative e una generale diffidenza da parte degli operatori alla base della decisione di annullare questa edizione per concentrarsi sul 2024.
« Il numero di adesioni che avevamo raccolto non era all’altezza di un evento di questa portata: la più grande fiera sul Karting al mondo. Abbiamo preso la decisione, a malincuore, a seguito di un insieme di fattori: il cambio di sede (da Offenbach a Dortmund n.d.r.) che sicuramente ha richiesto un grande sforzo – ci ha spiegato l’organizzatore Marcel Fuchsberger - Il fatto che negli ultimi due anni lo stop forzato a causa della pandemia abbia reso molto difficile organizzare eventi come questo oltre al fatto che molti operatori sono esitanti a investire su una fiera. Il numero di adesioni che avevamo ricevuto non era degno di un evento di questa portata, dal 1993 la fiera più importante al mondo per il nostro settore. Da oggi ci concentreremo sull’edizione 2024 perché IKA torni ad essere un palcoscenico di rifertimeno per il karting.»
Noi aggiungiamo che questo annullamento non fa bene alla promozione di questo sport, che nelle volontà politiche vede sempre la parola ‘promozione’ al centro, ma che nella realtà dei fatti si rifà ad un modello (quello della F1 e in generale del motorsport professionistico globale) che non lascia più spazi liberi tra una stagione e l’altra, con un calendario che comincia a Gennaio e si chiude ai primi di Dicembre (quando si chiude).
Ci chiediamo se un numero pressochè illimitato di gare sia l’unico modo in cui si intende promuovere uno sport di nicchia che di fatto, in molte Nazioni non conosce più un reale movimento di base. Nel prossimo numero del nostro Magazine troverete un approfondimento in cui alcuni addetti ai lavori diranno la loro in merito...
Noi aggiungiamo che questo annullamento non fa bene alla promozione di questo sport, che nelle volontà politiche vede sempre la parola ‘promozione’ al centro, ma che nella realtà dei fatti si rifà ad un modello (quello della F1 e in generale del motorsport professionistico globale) che non lascia più spazi liberi tra una stagione e l’altra, con un calendario che comincia a Gennaio e si chiude ai primi di Dicembre (quando si chiude).
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