Chi stabilisce gli standard di sicurezza del casco: la Fondazione Snell

- Primo Piano
Snell è una fondazione ‘super partes’ nata in USA nel 1957 che prende il nome da William ‘Pete’ Snell, un pilota amatore di auto da corsa tragicamente scomparso l’anno prima in un incidente nell’ambito del quale (l’auto da corsa si cappottò) il suo casco si era rivelato inadeguato. Perchè un casco sia utilizzabile nel karting, non si può prescindere dall’omologa Snell in corso di validità: avete controllato il vostro? (f.m.)

La Fondazione ha da subito e sempre mantenuto la neutralità rispetto ai costruttori in funzione della finalità che i suoi standard perseguono: la sicurezza di chiunque si sieda al volante di un auto da corsa o alla guida di una motocicletta (SNELL stabilisce gli standard anche per altre tipologie di caschi protettivi, visitate il sito: www.smf.org per una visione generale). La strada per la Certificazione di un casco da parte di Snell non è breve per il costruttore: si parte dall’invio di uno o più prototipi che vengono sottoposti ai diversi test (vedi sotto) prima della messa sul mercato. A questi test, che precedono la promozione e la messa in vendita dei caschi stessi, ne seguono alcuni eseguiti con la modalità “a campione” ovvero prelevando dei campioni di casco dai rispettivi magazzini dei fabbricanti quando questi sono già in commercio. Il numero dei caschi utilizzati per questo secondo test è determinato dal numero totale dei caschi prodotti ed immessi sul mercato (per essere certi della fedeltà dei test, spesso i caschi vengono acquistati ad insaputa dei costruttori nei negozi stessi). Nel caso i risultati dei test a campione rivelassero qualcosa di differente rispetto a quando è stata rilasciata l’omologa, Snell ritirerebbe istantaneamente l’omologa del modello in questione chiedendo al costruttore, laddove non fosse possibile risolvere il problema rilevato, la restituzione delle ‘etichette’ certificanti l’omologa.

I TEST
La linea guida di Snell è quella di proteggere il cervello. Di fatto, un casco riproduce qualcosa di già presente in natura: la scatola cranica. Pensate quindi alla vostra testa (o meglio alla merce ‘preziosa’ da proteggere al suo interno, il vostro cervello) come ad una matrioska –le bamboline russe – delle quali la più piccola è il cervello e la più grande è il casco che state indossando. I test fatti in laboratorio si articolano in diverse prove: il test di impatto durante il quale il casco viene lasciato cadere liberamente da un’altezza di circa 3 metri e mezzo velocità contro una sorta di incudine che può avere diverse forme e angoli prevede diverse velocità di caduta che simulano le forti decelerazioni (in questo caso oltre 200 G) che si potrebbero verificare nell’ambito di un incidente in pista. La prova di sfilamento (Roll-Off test) viene effettuata applicando un carico di rotazione ‘in avanti’ al casco dopo averlo fissato sulla testa di un manichino – una finta testa del peso di circa 6 kg - mediante l’allacciatura. Questo test permette di stabilire una soglia entro la quale il casco può muoversi, ma oltre la quale non si deve sfilare in modo che il pilota lo perda. Un altro test importante in questo senso è quello di ritenzione dinamica, che vede applicare un peso di 23 chili ad una finta ‘mandibola’. Anche in questo caso, il perdurare di questa forza che ‘tira’ verso il basso, permette di stabilire un severo standard di sicurezza in caso di incidente e delle pressioni anomale sulla testa che può generare. Il test della mentoniera (un carico di 5 Kg viene proiettato a grande velocità frontalmente contro la mentoniera del casco) e quello di penetrazione della visiera (un proiettile sparato frontalmente da un fucile ad aria compressa in tre diversi punti della visiera ad una velocità di 500 Km/h - 138 metri al secondo) terminano la trafila di test che permette ad un casco da Karting di ottenere l’omologa Snell. Quella in scadenza il prossimo 31 Dicembre, è la Snell-K2010 (controllate il vostro casco) mentre la Snell K2005 è scaduta ormai da tempo, il 31 dicembre 2018 – attenzione quindi se mai acquistaste (e noi consigliamo di non farlo) un casco usato o “come nuovo”: correte il rischio di non poterlo usare in gara. In corso di validità rimangono l'omologa Snell-K2015 e K2020, oltre alle Snell CMR (2007 e 2016).

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