La notizia del primo podio alla prima gara di campionato è circolata parecchio sui social, ma noi abbiamo cercato di andare oltre il gossip grazie a una bella chiacchierata con Nico Carigiet, responsabile Rotax Svizzera. (mb)
“Raikkonen abita proprio vicino al nostro negozio” ci spiega Nico “e suo figlio è al suo secondo anno di ‘garette’. L’anno scorso ha fatto un paio di gare club in Svizzera e quest’anno svolgerà tutto il campionato Rotax Max Challenge Svizzera nella categoria “Micro”. Kimi ha scelto di fargli disputare questo campionato perché il 27 gennaio ha compiuto otto anni e le categorie CIK-FIA sono troppo veloci per lui. Kimi vuole che suo figlio si diverta e faccia questo sport come ne fa altri (nuoto, sci, etc.), dunque non partendo subito con l’idea che debba arrivare in Formula 1 a tutti i costi. A Franciacorta un Rotax “Micro” può girare in ’59.600, mentre le categorie internazionali girano cinque secondi più veloci. Questa di Franciacorta è stata la sua prima vera gara importante (con un live-streaming pieno di finlandesi!) e ha fatto bene. Non è ancora molto aggressivo in gara, ma deve appunto fare esperienza. In questo tipo di gare l’80% dei partecipanti viene da famiglie “normali”, senza nessuna esasperazione di questo sport. Nessuno arriva con l’elicottero, ma vedi tanti camper e i papà fanno da meccanici. Questo è il kart vero e i risultati si vedono! Questa gara avevamo 110 iscritti, nella “Micro” (8-11 anni) erano in otto, ma nella “Mini” (11-13 anni) erano ben in 18 (abbiamo ovviamente scelto di farli correre separati per la differenza di età e di velocità). Per quanto riguarda espressamente Kimi, io ritengo che sia uno dei migliori meccanici in circolazione (e ne conosco parecchi). Sempre perfetto, sempre pulito, sempre tranquillo, ma veloce nel cambiare le gomme. La differenza con Jos Verstappen (visto che si parla di papà) è che Jos ha sempre messo molta pressione a Max per vincere e per arrivare in Formula 1. Kimi invece si comporta come un normale e tranquillo papà con Robin. Per lui è importante che si diverta. Per farti un esempio, lui gli monta le gomme nuove solo quando vede che suo figlio gira bene! Certo l’inconveniente per Kimi di arrivare in pista con il figlio è che tantissima gente si mette in fila per avere un autografo…incredibile come abbia ancora così tanti fan! Quando siamo andati a provare a Castelletto di Branduzzo ho contato almeno 280 persone a chiedergli l’autografo e noi non pubblicizziamo mai questo tipo di prove! Tornando a parlare di Robin lui si diverte e impara alla vecchia maniera senza telemetrie e coach, ma solo con il papà che gli spiega le curve. Io credo che questo sia l’approccio giusto al kart, ma oggi questo non esiste più. Ora vogliono tutti Davide Forè come coach. Kimi crede invece che si debba imparare da soli, con tempo e pazienza. Oggi tutti i papà chiedono 4 motori e due telai convinti che il proprio figlio arriverà in Formula 1. Infine a Franciacorta ci siamo trovati molto bene come pista e penso che in futuro diventerà la nostra pista di base. Raffaella Giacomini è forse la migliore persona che conosco in grado di gestire una pista. Sono professionali, ma vedono il kart come lo vedo io. Ah, quasi mi dimenticavo…anche Kimi gira in kart! Anche lui usa un CRG, ma con motore OK (gli piace il vecchio kart a presa diretta), se lo accende da solo e va anche fortissimo! Tanti piloti di kart non sono in grado di andare forte come Kimi. Kimi ha usato un Rotax “DD2” pe la prima volta nella sua vita a Franciacorta ed è andato a soli due decimi dal tempo della pole. In Formula 1 è noto per essere stato un personaggio duro e riservato, ma in pista e in kart è un’altra persona!”.