F4, allarme incidenti: il kart di oggi è poco formativo?

- Editoriale
I diversi incidenti, per fortuna senza gravi conseguenze, della prova di SPA della F4 Italiana, hanno portato alla luce alcune problematiche di sicurezza, imputabili perlopiù ai piloti… (ls)

Come rilevato dal sito formulascout.com, sempre molto attento a ciò che succede nella filiera, il week-end di gara a SPA e i suoi spaventosi incidenti in ‘zona Eau Rouge’ hanno messo in evidenza alcuni aspetti su cui è bene fare almeno due riflessioni, una per l’immediato – ovvero di misure che potrebbero essere adottate nel Campionato Italiano di F4 – e una di più ampio respiro su che ruolo abbiano il karting e i suoi attuali regolamenti nella formazione dei piloti, la cui condotta irresponsabile di gara è spesso l’unica causa di incidenti che prima o poi potrebbero avere conseguenze irreparabili.
Riportando il parere di alcuni dei team manager, l’articolo di formulascout.com pone l’accento su alcuni aspetti alla base di questo preoccupante fenomeno: il primo è probabilmente il fatto che la tappa di SPA, nello specifico un circuito ‘terribile’, icona del motorsport di altri tempi ma anche teatro suo malgrado di diverse tragedie, (fra le quali, ancora fresca, quella di Hubert, nel 2019) sia stata inserita troppo presto nel calendario, ovvero all’inizio di una stagione che in una formula propedeutica come la F4 vede molti dei piloti alle prime esperienze in circuito su una monoposto così potente e nella fattispecie su un circuito così veloce, tecnico e quindi, date le velocità in gioco, pericoloso. Un altro problema indicato dagli addetti ai lavori è la disputa delle batterie in stile kartististico oltre al fatto che appunto, i piloti, tutti giovanissimi e provenienti karting non hanno ancora metabolizzato spesso il fatto che i due veicoli (una monoposto e un kart) hanno dinamiche, pesi, potenze completamente diverse. Se uniamo a questo il fatto che tutti corrano con il così detto ‘coltello tra i denti’ fin dalle qualifiche per “vincere e mettersi in mostra” gli ingredienti per il disastro sono tutti sul tavolo. Il fenomeno, sicuramente preoccupante, non è di facile soluzione perché questo è quello che è stato determinato – e voluto - dai regolamenti e dalle Federazioni: mettere dei poco più che bambini al volante di auto certo sicurissime, ma delle quali probabilmente solo una piccolissima parte di quei piloti è all’altezza, fisicamente e psicologicamente. Viene da chiedersi, quindi, a noi che di karting ci occupiamo da sempre, che senso abbia far correre questi ragazzini tutte le sante domeniche per quasi dieci anni sui kart, a velocità che sono folli fin dalla Minikart, per poi trovarsi, al passaggio in monoposto, piloti immaturi ed incapaci di interpretare seriamente un cammino professionale. Qualcuno dei team manager ha chiamato in causa la foga dei ragazzi, il fatto che il simulatore alteri la percezione del pericolo reale e il fatto che andare forte nei test non significa automaticamente essere forti in gara, per quello si deve fare esperienza, e quella richiede tempo – quello che forse a questi ragazzi non è concesso, ed è così che si finisce ruote all’aria a duecento all’ora mentre si cerca di fare “gli eroi del 20° posto” (cit. letterale). Qualcuno propone di fare vedere ai ragazzi l’incidente di Hubert, che su quella pista è morto, dato che è già stato rilevato che quando i ragazzi sono convocati a parlare di sicurezza, spesso finisce con risatine di sufficienza (..son ragazzi..) e scrollate di spalle tipiche dell’adolescenza. C’è qualcosa di storto in questa filiera, e formulascout.com fa bene a sottolinearlo come sempre abbiamo fatto anche noi di Vroom: un certo karting attuale non ha nessuna logica, le spese che comporta non ne hanno, i calendari di gare da gennaio a dicembre non ne hanno, soprattutto se questo ha portato ad una caduta libera del valore propedeutico e della capacità di messa a punto, all’impossibilità per i talent scout stessi di individuare dei veri potenziali talenti. Nel frattempo questi frequenti incidenti fanno schizzare i costi delle assicurazioni per i team che, calcolati sulla base degli anni precedenti, ogni anno salgono. Staremo a vedere come la FIA deciderà di interpretare questi segnali...
 

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