Il Rotax MAX Challenge International Trophy è uno degli eventi più importanti dell’anno del mondo Rotax: nell’epica cornice di le Mans, si tratta di una gara speciale nel calendario – e per molti piloti può essere ‘la gara della vita’. (fm)
Kart- Shop Italia, importatore per l’Italia dei motori Rotax, ha ideato un servizio dedicato a tutti quei piloti che già si cimentano nel Trofeo e che desiderano, in un’occasione speciale, presentarsi al via senza troppi pensieri.
«Conosciamo la dimensione amatoriale del mondo Rotax, fatta perlopiù di piloti che arrivano in pista con pochi mezzi oltre al kart, ed è fantastico che si riesca a vivere il nostro sport ancora in questo modo. Tuttavia – ci spiega Nico Carigiet, l’ideatore del progetto – ci sono alcuni eventi del trofeo Internazionale che, per l’impegno anche solo di trasferta che comportano, è il caso di affrontare con le “spalle coperte”. Nella gara nazionale puoi andare con un solo motore, è giusto così: primo perché questi motori non si rompono, in secondo luogo anche perché se anche ci fosse un problema tecnico al motore, l’amico del furgone a fianco al tuo può prestarti il suo e darti una mano in maniera molto informale. L’evento di Le Mans invece, anche solo per una questione organizzativa, è un po’ più complesso: abbiamo pensato che ai nostri clienti potrebbe far piacere arrivare in pista e sentirsi le spalle un po’ più coperte: affrontare una lunga trasferta comporta un grosso sforzo per un binomio padre-figlio e trovare in pista qualcuno che supervisioni il weekend di gara in modo professionale è quello di cui alcuni potrebbero avere bisogno.»
In sostanza, come avere alle spalle un team? « In realtà – prosegue Carigiet - il nostro progetto nasce proprio per evitare le speculazioni e l’escalation dei costi, che nell’universo Rotax si è sempre cercato di contenere. Quella di affidarsi ad un team è una scelta che non discutiamo, chiaramente. Ma nel nostro caso il supporto non è quello del team, bensì di un responsabile esterno del motore: così che il pilota possa preoccuparsi solo della guida e di regolare il telaio per essere il più competitivo possibile anche in una gara che, per il grande numero di iscritti e per la sua caratura internazionale, si presenta come una tappa molto più selettiva di una gara nazionale.»Per maggiori informazioni sul servizio: https://www.kartshopitalia.it/
«Conosciamo la dimensione amatoriale del mondo Rotax, fatta perlopiù di piloti che arrivano in pista con pochi mezzi oltre al kart, ed è fantastico che si riesca a vivere il nostro sport ancora in questo modo. Tuttavia – ci spiega Nico Carigiet, l’ideatore del progetto – ci sono alcuni eventi del trofeo Internazionale che, per l’impegno anche solo di trasferta che comportano, è il caso di affrontare con le “spalle coperte”. Nella gara nazionale puoi andare con un solo motore, è giusto così: primo perché questi motori non si rompono, in secondo luogo anche perché se anche ci fosse un problema tecnico al motore, l’amico del furgone a fianco al tuo può prestarti il suo e darti una mano in maniera molto informale. L’evento di Le Mans invece, anche solo per una questione organizzativa, è un po’ più complesso: abbiamo pensato che ai nostri clienti potrebbe far piacere arrivare in pista e sentirsi le spalle un po’ più coperte: affrontare una lunga trasferta comporta un grosso sforzo per un binomio padre-figlio e trovare in pista qualcuno che supervisioni il weekend di gara in modo professionale è quello di cui alcuni potrebbero avere bisogno.»
In sostanza, come avere alle spalle un team? « In realtà – prosegue Carigiet - il nostro progetto nasce proprio per evitare le speculazioni e l’escalation dei costi, che nell’universo Rotax si è sempre cercato di contenere. Quella di affidarsi ad un team è una scelta che non discutiamo, chiaramente. Ma nel nostro caso il supporto non è quello del team, bensì di un responsabile esterno del motore: così che il pilota possa preoccuparsi solo della guida e di regolare il telaio per essere il più competitivo possibile anche in una gara che, per il grande numero di iscritti e per la sua caratura internazionale, si presenta come una tappa molto più selettiva di una gara nazionale.»