Sandro Marra e il 3 volte Campione del mondo Lorenzo Travisanutto sono scesi in pista in esclusiva per Vroom scambiandosi il kart: un Formula Super A con motore a valvola rotante classe 1997 ed un OK Senior identico a quelli con cui oggi si corre il Mondiale di riferimento per le classi monomarcia: se ne sono viste (e sentite) delle belle…..(fm)
Vroom torna in pista per un test un po’ fuori dal comune: quante volte nel paddock, sui social o al bar della pista ci siamo trovati a rimpiangere i bei tempi andati, lamentandoci del karting moderno. Perché i kart non avevano il limitatore, perché erano più leggeri, perché non c’era il paraurti anche dietro o semplicemente perché…eravamo più giovani. Nei limiti ‘tecnici’ di quanto può valere un confronto del genere – i fattori in gioco, soprattutto quelli di contesto, sono tantissimi – abbiamo voluto metterla sul piano delle sensazioni perché, come leggerete sul numero di Luglio Agosto del nostro magazine e come vedrete nel video in imminente uscita, un confronto puramente prestazionale avrebbe lasciato poco scampo ad un kart affascinante ma che rappresenta l’evoluzione tecnica di 30 anni fa. Le sensazioni, unite alle considerazioni tecniche ovviamente, di due che qualcosa di kart ne capiscono e che soprattutto hanno vissuto in pieno le due epoche a confronto: il tre volte Campione del Mondo Lorenzo Travisanutto (due dei tre titoli proprio in OK Senior) e Sandro Marra, che negli anni d’oro del karting di Mondiali né sfiorò almeno due tra il 1993 e il 1999 e ha a lungo diviso la tenda del team di Mike Wilson da pilota ufficiale con un certo Fernando Alonso. Dallo scambio dei kart sono emersi molti spunti di riflessione interessanti, perché per noi la finalità di questo video, che tra pochi giorni potrete vedere, corredato di tutte le interviste, in forma integrale sul nostro canale YouTube, non era quella di decretare il migliore tra i due ma, al netto dei pregiudizi e della semplice nostalgia, capire meglio quale sia lo stato di salute del karting odierno mediante un sano sguardo al passato, cercando di capire che cosa forse è migliorato, ma anche dove il nostro sport si è perso dei pezzi e ricordandoci per l’ennesima volta, se ancora ce ne fosse bisogno, che questo è lo sport più bello del mondo…