La pellicola in uscita il 20 Settembre nei cinema Italiani racconta la vera storia di Jann Mardenborough, da una console alla carriera di pilota: una storia unica nel suo genere, ma che conferisce dignità al Sim Racing come potenziale approccio al motorsport per chi non ha grandi mezzi economici per iniziare con il karting professionistico, anche se i due mondi sono tutt’altro che in competizione tra loro, anzi...(ab)
Ogni appassionato di motori con un minimo di know-how videoludico conosce la leggendaria serie di videogames di Gran Turismo: titoli che rappresentano da anni il punto di riferimento dei videogiochi di guida sportiva in ambito PlayStation (essendo in esclusiva per questa console) seppur non definibili simulativi ma meglio collocabili nel comparto “sim-cade”.
I più affezionati alla serie, dunque, avranno anche sentito parlare del film “Gran Turismo - La storia di un sogno impossibile” atteso nelle sale italiane a partire dal 20 settembre. Quello che però forse non tutti sanno, è che la pellicola racconta la vera storia di Jann Mardenborough: un ragazzo classe 1991 che, da sempre appassionato di motori ma senza budget da investire in una potenziale carriera nel motorsport, trova nel “GT Academy” il trampolino di lancio per le corse automobilistiche.
In particolare il GT Academy è stata una competizione virtuale lanciata nel 2011 su iniziativa di Nissan nell’ambito del videogioco “Gran Turismo 5”, durante la quale oltre 90.000 piloti virtuali si sono sfidati a suon di giri veloci nel gioco e progressivi round di knock-out sulla pista reale per ottenere l’ambito contratto come pilota ufficiale Nissan.
Per l’appunto, dopo ore ed ore passate ad allenarsi, Jann Mardenborough riuscì dapprima a qualificarsi tra i primi 20 della sua nazione (UK) e dunque ad ottenere l’invito ai round di knock-out tenutisi a Brands-Hatch, e infine a partecipare e vincere la finale di Silverstone dando quindi inizio alla sua carriera nel motorsport con Nissan, prendendo parte nello stesso anno alla 24h di Dubai ed ottenendo addirittura il terzo posto di classe. Negli anni seguenti, la sua carriera in Nissan prosegue molto bene, competendo e ottenendo ottimi risultati su diverse vetture GT e anche in classe LMP2… fino al 2015, anno del tragico incidente avvenuto durante la 24 ore del Nurburgring a bordo della Nissan GT3: la vettura di Jann perde improvvisamente carico aerodinamico sull’anteriore e prende il volo, capovolgendosi e finendo rovinosamente fuori dal tracciato, colpendo fatalmente uno spettatore e ferendone molti altri.
Mardenborough non aveva ovviamente colpe per l’accaduto, ma il peso di essere lui il pilota al volante di quella vettura che ha portato via la vita ad una persona era comunque incombente. Fortunatamente riesce a superare l’accaduto, ritornando al volante poche settimane dopo a Le Mans in classe LMP1, gara totalmente da dimenticare per tutti i prototipi Nissan, assolutamente non competitivi. Negli anni a seguire la sua carriera prosegue nel Japanese SuperGT dove riuscirà ad ottenere una vittoria in GT300 e addirittura il terzo posto alla 24 ore del Fuji del 2023.
Insomma: una storia che sembra davvero scritta ad hoc dai migliori registi hollywoodiani ma che è in realtà vera al 100% e che soprattutto dimostra quanto talento nascosto ci sia nel mondo dei simulatori… talento che purtroppo però, nella maggior parte dei casi, rimarrà celato dietro ad un monitor a causa degli alti costi di accesso agli alti ranghi del motorsport. E’ per questo motivo che Vroom Karting Magazine vuole porsi in prima linea per la promozione dei simulatori, lanciando una rubrica dedicata qui sul sito con l’obiettivo di instaurare un legame diretto tra le competizioni virtuali e la culla di tutti i più grandi piloti della storia del motorsport: il karting.
I più affezionati alla serie, dunque, avranno anche sentito parlare del film “Gran Turismo - La storia di un sogno impossibile” atteso nelle sale italiane a partire dal 20 settembre. Quello che però forse non tutti sanno, è che la pellicola racconta la vera storia di Jann Mardenborough: un ragazzo classe 1991 che, da sempre appassionato di motori ma senza budget da investire in una potenziale carriera nel motorsport, trova nel “GT Academy” il trampolino di lancio per le corse automobilistiche.
In particolare il GT Academy è stata una competizione virtuale lanciata nel 2011 su iniziativa di Nissan nell’ambito del videogioco “Gran Turismo 5”, durante la quale oltre 90.000 piloti virtuali si sono sfidati a suon di giri veloci nel gioco e progressivi round di knock-out sulla pista reale per ottenere l’ambito contratto come pilota ufficiale Nissan.
Per l’appunto, dopo ore ed ore passate ad allenarsi, Jann Mardenborough riuscì dapprima a qualificarsi tra i primi 20 della sua nazione (UK) e dunque ad ottenere l’invito ai round di knock-out tenutisi a Brands-Hatch, e infine a partecipare e vincere la finale di Silverstone dando quindi inizio alla sua carriera nel motorsport con Nissan, prendendo parte nello stesso anno alla 24h di Dubai ed ottenendo addirittura il terzo posto di classe. Negli anni seguenti, la sua carriera in Nissan prosegue molto bene, competendo e ottenendo ottimi risultati su diverse vetture GT e anche in classe LMP2… fino al 2015, anno del tragico incidente avvenuto durante la 24 ore del Nurburgring a bordo della Nissan GT3: la vettura di Jann perde improvvisamente carico aerodinamico sull’anteriore e prende il volo, capovolgendosi e finendo rovinosamente fuori dal tracciato, colpendo fatalmente uno spettatore e ferendone molti altri.
Mardenborough non aveva ovviamente colpe per l’accaduto, ma il peso di essere lui il pilota al volante di quella vettura che ha portato via la vita ad una persona era comunque incombente. Fortunatamente riesce a superare l’accaduto, ritornando al volante poche settimane dopo a Le Mans in classe LMP1, gara totalmente da dimenticare per tutti i prototipi Nissan, assolutamente non competitivi. Negli anni a seguire la sua carriera prosegue nel Japanese SuperGT dove riuscirà ad ottenere una vittoria in GT300 e addirittura il terzo posto alla 24 ore del Fuji del 2023.
Insomma: una storia che sembra davvero scritta ad hoc dai migliori registi hollywoodiani ma che è in realtà vera al 100% e che soprattutto dimostra quanto talento nascosto ci sia nel mondo dei simulatori… talento che purtroppo però, nella maggior parte dei casi, rimarrà celato dietro ad un monitor a causa degli alti costi di accesso agli alti ranghi del motorsport. E’ per questo motivo che Vroom Karting Magazine vuole porsi in prima linea per la promozione dei simulatori, lanciando una rubrica dedicata qui sul sito con l’obiettivo di instaurare un legame diretto tra le competizioni virtuali e la culla di tutti i più grandi piloti della storia del motorsport: il karting.