Ad inizio anno avevamo parlato con David Sera e Ricky Flynn di Oscar e dei suoi trascorsi nel karting. Chi lo ha visto nascere in Australia e uno dei più noti Team Manager del karting FIA ci avevano confermato che si trattava di un talento ‘fuori dal comune’... (fm)
La carriera vincente di Piastri nel Motorsport, quella che lo ha lanciato – quasi di diritto – in Formula 1 dalla porta principale, generando anche una vivace battaglia legale (quanti possono vantare di aver fatto ‘litigare’ due squadre di F1 ancora prima di aver corso un solo Gran Premio?) non parte, come per altri, da grandi risultati nel karting, né da una infinita militanza nelle gare Europee – un palcoscenico che Oscar ha calcato per un solo anno, il 2016. Che cosa lo ha reso però speciale nel suo percorso in auto dove ha vinto, prima della F1, praticamente tutto? Ne abbiamo parlato con David Sera, insieme al cugino James ha visto Piastri muovere i primi passi nel karting Australiano, dove tutto è cominciato.
«Oscar è un pilota dallo stile di guida incredibilmente pulito - dice David Sera, pluricampione Australiano di di Kart e apprezzato Driver Coach a livello mondiale - uno che mantiene le gomme in buone condizioni per la parte finale della gara, quella più importante. Ci sono molti piloti che vanno fortissimo i primi giri e poi, quando la gomma inizia a calare, perdono terreno, lui, senza essere inutilmente aggressivo nella guida, ha sempre preservato il mezzo al meglio. Io penso che mantenere questa caratteristica anche poi sulle auto molto più veloci che ha guidato in carriera fino alla F1 lo abbia portato a diventare il fuoriclasse che vediamo oggi.» Il cugino di David Sera, che per primo in assoluto aveva seguito Oscar lo definì “il miglior pilota di sempre nel suo primo giorno di karting” probabilmente per quel passato nelle auto radiocomandate (da bambino Piastri ha praticato con grande successo il modellismo con auto R/C n.d.r.) che gli aveva trasmesso una grande calma e controllo pulito della guida, tutte cose che poi gli sono tornate utili nel karting già dalla categoria Cadet.
Ricky Flynn, che lo ha seguito nel suo anno di karting di altissimo livello, ricorda così il giovane Australiano: «Oscar ha corso con noi nel 2016 in OKJ. Sono stato io personalmente ad occuparmi del suo inserimento qui, dato che quando un pilota arriva da così lontano la sua prima esigenza è quella di una relocation che gli permetta di ambientarsi in Europa: ha trovato casa vicino alla sede del nostro Team. Un po’ come è stato per Jack Doohan, questi ragazzi che arrivano dall’Australia, si tratta di un grande passo non solo agonistico, ma proprio di vita. Non è un impegno unicamente finanziario, ma è proprio una riorganizzazione della propria vita, fatta quando si è ancora adolscenti. Soprattutto per ragioni legate alla lingua e alla facilità di inserirsi, il posto dove aveva più senso trasferirsi per lui era l’Inghilterra.»
Sul piano della pura guida – il Patron di RFM conferma quanto detto da David Sera: «Era incredibilmente calmo e pulito nella guida. Ciò che mi ricordo maggiormente di lui è la calma, sia in pista che fuori. Forse non era molto aggressivo in pista ma tenete conto che ha corso un solo anno qui in Europa, senza conoscere le piste, e questo significa molto perchè gareggi contro piloti che corrono su quelle piste da anni, tutti gli anni. A Portimao, l’unico tracciato che conosceva per averci corso con IAME, ha fatto la pole. Il suo miglior risultato è stato il 6° posto al Mondiale in Bahrein quell’anno e io sono convinto che se avesse proseguito nel karting (lui, compiendo 16 anni nel 2017 aveva in programma il F4 British Championship per il 2017, campionato dove poi arrivò secondo all’esordio n.d.r.) avrebbe vinto moltissimo nel karting FIA. Io sinceramente non sono sorpreso, come per Lando, altro mio pilota – quest’anno suo compagni in Mclaren – che sia arrivato dov’è e che stia conseguendo questi risultati, perchè lo merita davvero.»
«Oscar è un pilota dallo stile di guida incredibilmente pulito - dice David Sera, pluricampione Australiano di di Kart e apprezzato Driver Coach a livello mondiale - uno che mantiene le gomme in buone condizioni per la parte finale della gara, quella più importante. Ci sono molti piloti che vanno fortissimo i primi giri e poi, quando la gomma inizia a calare, perdono terreno, lui, senza essere inutilmente aggressivo nella guida, ha sempre preservato il mezzo al meglio. Io penso che mantenere questa caratteristica anche poi sulle auto molto più veloci che ha guidato in carriera fino alla F1 lo abbia portato a diventare il fuoriclasse che vediamo oggi.» Il cugino di David Sera, che per primo in assoluto aveva seguito Oscar lo definì “il miglior pilota di sempre nel suo primo giorno di karting” probabilmente per quel passato nelle auto radiocomandate (da bambino Piastri ha praticato con grande successo il modellismo con auto R/C n.d.r.) che gli aveva trasmesso una grande calma e controllo pulito della guida, tutte cose che poi gli sono tornate utili nel karting già dalla categoria Cadet.
Ricky Flynn, che lo ha seguito nel suo anno di karting di altissimo livello, ricorda così il giovane Australiano: «Oscar ha corso con noi nel 2016 in OKJ. Sono stato io personalmente ad occuparmi del suo inserimento qui, dato che quando un pilota arriva da così lontano la sua prima esigenza è quella di una relocation che gli permetta di ambientarsi in Europa: ha trovato casa vicino alla sede del nostro Team. Un po’ come è stato per Jack Doohan, questi ragazzi che arrivano dall’Australia, si tratta di un grande passo non solo agonistico, ma proprio di vita. Non è un impegno unicamente finanziario, ma è proprio una riorganizzazione della propria vita, fatta quando si è ancora adolscenti. Soprattutto per ragioni legate alla lingua e alla facilità di inserirsi, il posto dove aveva più senso trasferirsi per lui era l’Inghilterra.»
Sul piano della pura guida – il Patron di RFM conferma quanto detto da David Sera: «Era incredibilmente calmo e pulito nella guida. Ciò che mi ricordo maggiormente di lui è la calma, sia in pista che fuori. Forse non era molto aggressivo in pista ma tenete conto che ha corso un solo anno qui in Europa, senza conoscere le piste, e questo significa molto perchè gareggi contro piloti che corrono su quelle piste da anni, tutti gli anni. A Portimao, l’unico tracciato che conosceva per averci corso con IAME, ha fatto la pole. Il suo miglior risultato è stato il 6° posto al Mondiale in Bahrein quell’anno e io sono convinto che se avesse proseguito nel karting (lui, compiendo 16 anni nel 2017 aveva in programma il F4 British Championship per il 2017, campionato dove poi arrivò secondo all’esordio n.d.r.) avrebbe vinto moltissimo nel karting FIA. Io sinceramente non sono sorpreso, come per Lando, altro mio pilota – quest’anno suo compagni in Mclaren – che sia arrivato dov’è e che stia conseguendo questi risultati, perchè lo merita davvero.»