Il vero kartista della Prodriver

- Primo Piano

Ha vinto il Trofeo nazionale della 125 Prodriver spendendo solo 1000 euro, una cifra che alcuni piloti spendono per vincere una gara di regionale. Ha corso con un motore Tm K9/C ed ha battuto tanti avversari che correvano con motori di ultima omologa. Si chiama Salvatore Di Prisco, ha appena compiuto 18 anni e potrebbe essere una promessa del kartismo nazionale.

di Massimiliano Di Falco

 

Una bella vittoria quella di Sarno...
Memorabile! Sono arrivato in pista il Giovedì. Mi ha accompagnato un mio amico, perché io non ho ancora la patente. Abbiamo caricato il kart sulla macchina e siamo partiti per Sarno. I primi due giorni ho fatto tutto da solo, poi il sabato è arrivato un altro amico, Antonio, che mi ha dato una mano per l’ultima messa a punto prima delle prove cronometrate. Nelle qualifiche ho fatto il secondo tempo assoluto, mentre nelle manche eliminatorie sono arrivato sempre secondo. Sapevo che ero più forte del primo in classifica, ma non volevo scoprire le carte. Sono stato anche fortunato, perché negli ultimi giri di una manche ho rimediato una foratura e sono arrivato al traguardo con la ruota a terra. Per fortuna avevo un buon vantaggio sul terzo che mi ha permesso di mantenere la posizione. In prefinale sono rimasto in scia ad Agostino Prisco per tutti i nove giri. Al semaforo verde sono andato al comando, ma ho commesso un errore alla staccata del rettilineo e Prisco mi ha superato. Sono rimasto alle sue spalle per cinque giri, poi ho sferrato l’attacco decisivo prima della doppia esse. Abbiamo fatto le due curve ruota contro ruota. Nei tre giri successivi ho guadagnato nove decimi di vantaggio e sono riuscito a vincere gara e il Trofeo nazionale. Per me è stata una gioia immensa: un traguardo raggiunto senza l’aiuto di un racing team. Ho usato  un solo telaio e un solo motore, il TM KC9/C.  A differenza degli altri ho fatto le prove libere con un treno di gomme usate (ci avevo corso una gara qualche settimana prima). Ho montato il treno di gomme nuove solo il venerdì, nell’ultimo turno di prove libere, per finire di mettere a punto il telaio”.

A chi dedichi la vittoria del Trofeo Nazionale?
Innanzitutto a Luca Luzi, il motorista che mi ha messo a disposizione il Tm K9/c. Luca è una persona eccezionale. Dedico la vittoria anche ad Antonio Lito. Al mio amico d’infanzia, Giuseppe, che mi ha sostenuto durante il week-end di Sarno e mi accompagna in pista per allenarmi. Inoltre lo dedico ad una persona che non c’è più: Enzo Imparato che mi ha aiutato quando ho iniziato a correre in kart”.

Come hai iniziato i primi passi nel karting?
“Grazie a mio padre che mi portava a vedere le corse e mi faceva provare i kart a noleggio. Quando ero piccolo facevo anche dieci chilometri in bicicletta per andare a vedere le gare che si correvano sul Circuito Internazionale Napoli e sulla pista di Poggiomarino.

Secondo te è possibile oggi arrivare primo rispettando le regole?
Nelle gare regionali capita spesso che i miei avversari vanno molto più veloce di me e non riesco a tenere il loro passo. Invece nella finale di Sarno, dove i motori venivano controllati alla fine di ogni gara, i miei tempi sul giro si sono abbassati, mentre i loro tempi si sono alzati. Questo fa riflettere. Secondo me anche nelle gare amatoriali ci vorrebbero maggiori verifiche tecniche ai motori.

Accetteresti di correre con un motore taroccato pur di vincere?
Non l’ho mai fatto e mai lo farò. Soprattutto adesso che ho vinto il Trofeo nazionale. Non vorrei deludere quelle persone che mi hanno dato fiducia. Chi vince non rispettando le regole non è un vero pilota.

Nella messa a punto del kart hai sempre tu l’ultima parola?
Mi aiuta Antonio Lito che mi segue in pista quando gli impegni di lavoro glielo permettono. Mi dà dei consigli. Io gli spiego il problema e insieme troviamo la soluzione. Non mi piace solo guidare il kart, ma mi appassiona anche la tecnica del kart. Infatti quando sono a casa mi diverto a smontare e rimontare il motore, inoltre frequento un istituto tecnico con indirizzo meccanico.

Quanto conta il materiale tecnico e quanto la bravura del pilota per vincere un campionato italiano?
Contano entrambi allo stesso modo. In un campionato italiano molti piloti sono sullo stesso livello. Un pilota bravo può guadagnare qualche decimo con le sue doti di guida, ma se il kart non è a posto è difficile fare la differenza. Secondo me è più importante la messa a punto del telaio rispetto al motore.


Cosa pensi della tua categoria, la 125 Prodriver?
Vorrei che aumentassero i controlli tecnici alla fine della gara. Poi vorrei che alcuni piloti fossero più corretti e leali in gara. Ad esempio nella finale di Sarno io e Prisco ci siamo contesi la vittoria senza commettere scorrettezze, mentre a centro gruppo ne sono successe di tutti i colori. Ci vorrebbero delle sanzioni per quei piloti che si comportano in modo scorretto durante gara. Non c’è soddisfazione più bella di quella di vincere in modo leale. Inoltre vorrei che la nostra categoria fosse più apprezzata. In fin dei conti si corre con lo stesso materiale della 125 Italia, ma i premi sono minori. Per la vittoria nel Trofeo nazionale ho ricevuto in premio un treno di gomme messo in palio dalla Vega e una bottiglia di champagne messa a disposizione dal Circuito Internazionale Napoli.

Come la vorresti allora?
La 125 Prodriver dovrebbe essere una categoria riservata agli esordienti e agli amatori. Dovrebbe essere una categoria meno professionale. Alla fine dell’anno i piloti migliori della Prodriver dovrebbero passare obbligatorimente nella 125 Italia e i migliori della 125 Italia in KZ2. In questo modo anche i piloti con poche disponibilità economiche si possono divertire di più.

Quali sono i tuoi programmi agonistici per il prossimo anno?
Non ho ancora deciso. Vorrei passare alla 125 Italia e correre con l’appoggio di un team. Se non trovo l’appoggio di qualcuno difficilmente riuscirò a passare di categoria.

Cosa vorresti fare da grande?
Il mio sogno sarebbe quello di diventare pilota professionista, magari in monoposto. Sono consapevole che senza supporto economico (sponsor) non si arriva da nessuna parte, ma mi piace sperare che un giorno questo sogno si potrà avverare.


Nome e Cognome: Salvatore Di Prisco
Età: 18 anni.
Residenza: Terzigno (Na).
Professione: Studente.
Telaio/Motore: Crg/Tm.
Anno di esordio: 2008, categoria 125 MTL

Palmares  
2010: 1° classificato Trofeo Nazionale 125 Prodriver

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